Templates by BIGtheme NET
  • Pummarola meccanica

    Cirillo, Della Notte e Beneventano sono famiglie napoletane di diversa estrazione sociale, ma unite dalle stese paure e solitudini. I loro destini si incrociano in una mobilitazione generale fatta di affetti, sogni, bugie, riscatti; ma in fondo cercano - come tutti - forse solo un po' di felicità. Per raccontare questo circo umano sempre in bilico tra blasfemo e devozione... Leggi tutto
  • "Il dio inquieto. Elogio di Diego Armando Maradona"

    Io sono Diego. Ho visto ragazzi fuori e ragazzi dentro e ragazzi uscire da dentro e andare fuori. Ho visto palloni dentro ma hanno detto che erano fuori e palloni fuori che invece erano dentro...
    ... Leggi tutto
  • L'Odio. La banlieu napoletana

    Dalle banlieue parigine al Bronx napoletano Lanzetta racconta le periferie dell'anima come nessun altro sa fare. Con passaggi di vera e propria poesia brutta, sporca & cattiva, come un blues dolente strimpellato alla luna... Leggi tutto
  • 1
  • 2
  • 3


Da una lacrima sul viso... ho capito i tuoi segreti... La frase di un vecchio successo di Bobby Solo, lasciata accanto al corpo della vittima, è solo il primo dei messaggi inviati dal serial killer al tormentato commissario Peppenella. Un assassino che strangola le vittime con un foulard dai colori arcobaleno e firma i suoi crimini con il verso di una vecchia canzone del Festival di Sanremo, ogni volta diversa. Patty Pravo, Massimo Ranieri e Don Backy sono i nuovi incubi dell'investigatore alle prese con un rompicapo che somiglia a un quiz della tv. Riuscirà Peppenella a venirne a capo? Il terzo romanzo del commissario Peppenella. La voce intatta e tagliente di un grandissimo autore per un giallo corale e disperato.

 

SBN 978-88-6872-077-3
Collana L’Arcobaleno
Formato 13×20
Pagine 288

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

IL COMMISSARIO IN STILE DE REGE
di Mirella Armiero

Il commissario Peppenella è grasso, triste, sfortunato. Ma gli piace molto il suo mestiere. Anzi, per dirla tutta è la sola cosa che lo tiene in vita.
Così, in questo nuovo episodio della saga firmata da Peppe Lanzetta, Ti lascio una canzone (edizioni CentoAutori), il corpulento poliziotto si tuffa a corpo morto nell’indagine su di un assassino di donne che firma i propri delitti con i versi delle canzoni più celebri della musica italiana.
Tracce che è assai difficile mettere insieme, chissà se ci riuscirà il commissario sovrappeso. Ma questo è poco importante, per Lanzetta.
Il suo nuovo thriller è del tutto sui generis.
Invece di concentrarsi sul lato noir, stavolta Lanzetta si fa più «sociologico». Attraverso i suoi personaggi discute di temi d’attualità, dalle trappole della rete ai mali di Napoli, in numerosi excursus che si intrecciano con la storia principale.
Ma la parte più spassosa del libro è senz’altro quella costituita dai gustosi siparietti tra il commissario e i suoi attendenti, amati e odiati, difesi e bistrattati, in continui battibecchi che mettono in luce i caratteri di ciascuno, come maschere di una moderna commedia dell’arte. Anzi, pare quasi una sorta di omaggio alla tradizione dell’avanspettacolo italiano e alle famose battute in stile fratelli De Rege, con il loro imbattibile «Vieni avanti, cretino!».
Dialoghi scoppiettanti, dalla forte verve comica. E tutto il resto passa in secondo piano. Anche se merita una menzione la vicenda familiare del commissario che in questo romanzo fa pace con un fratello perso di vista da anni.
Nel precedente giallo, Peppenella aveva dovuto imparare a fare a meno della figlia, messa in carcere per omicidio. La moglie era già morta. Nella sua solitudine un po’ grottesca stavolta irrompe questo fratello alquanto sconclusionato a rendere ancora più surreale questa sorta di originale anti thriller.

 

Cerca

Novità