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Quando zia Titina ha saputo della morte del grande Prince è rimasta senza parole.

Gli ha scritto una lettera che non gli ha mai spedito:

Caro Prince, perché?
Io so che tu abiti in America... a Minneapolis... sarà un bel posto ma non so nemmeno come si scrive e dove si trova...

Qua da noi ti stanno piangendo tutti quanti...e allora ti piango pure io anche se non ti conoscevo bene... mi hanno detto che sei stato un grande... sei quello di Purple Rain...

Se tu mi avessi detto che non stavi tanto bene io ti avrei potuto mandare un po’ di cose buone dalla campagna del paese, che ne so... un po’ d’olio buono, quello del frantoio, ti avrei potuto mandare un po’ di vino paesano, senza additivi, un bel bicchiere di vino genuino che ti tirava su... ma che sta succedendo che tanti artisti si fanno il viaggio?

Tu avevi 57 anni... e che miseria?!? Prince... se poi l’olio e il vino non ti bastavano avrei potuto farti che ne so una bella pizza di scarole... o un casatiello... come? Non sai che cos’è il casatiello? E’ un rustico napoletano molto saporito... un po’ grasso ma buono... ma tu mica avevi il colesterolo? Ho visto la tua foto... eri secco secco... Che bel ragazzo... che bell’uomo che sei...stato!

Mi piange il cuore caro Prince... Forse una pastiera ti avrebbe fatto più piacere?

Magari potevi venirtene un paio di giorni qui da noi... sai c’è il sole... c’è il mare... non so se a Minneapolis c’è il mare però potevamo andare che ne so pure a Procida o a Ischia a mangiare il coniglio all’ischitana...

Forse tu sei... stato animalista...sicuramente non mangiavi conigli o altro...ma si fa per parlare...per dire...potevamo andare a trovare mia sorella a Massalubrense... l’aria è buona, ci saremmo fatti una bella passeggiata vicino al mare, avremmo raccolto papaveri e ginestre che questa è la stagione...

Ma tante cose io non le capisco...sono una donna d’altri tempi, abituata a lottare per portare la casa avanti, il marito, i figli, i problemi... che ti devo dire?!? voi artisti mi hanno detto che siete troppo sensibili e fragili... poi quando andate sui palcoscenici diventate dei leoni, dei giaguari... vi mangiate il pubblico, lo mandate in estasi, poi quando tornate a casa nelle vostre abitudini diventate malinconici e vi punite...

Io purtroppo queste cose non le capisco... sono una signora napoletana che è stat abituata a difendersi coi denti e spesso quando sono anch’io triste mi devo subito rialzare perché non me lo posso permettere... ma mi dispiace tanto per te... i miei nipoti mi hanno detto che ti adoravano e ti adorano sempre...ma che è successo?

Non me lo puoi dire? Evvabbè... io ti capisco, anzi ti rispetto e vorrei che quella pioggia porpora che tu hai cantato possa lavarti tutto il male che avevi dentro e che tu possa ritornare quel ragazzo folletto e solare che mi hanno detto sei sempre stato...

Eggià...indietro non si può tornare... me n’ero dimenticata...quante cose comincio a dimenticare... sara l’età?

Comunque ovunque tu ora sia sappi che io raccoglierò delle violette per te e di tanto in tanto per te le innaffierò...


PEPPE LANZETTA
23/04/2016

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